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Un efferato omicidio sconvolge la tranquilla routine della Capitale nell’inverno del 1951. Le indagini vengono affidate al commissario Aurelio Colasanti, dirigente della sezione omicidi della squadra mobile di Roma. Rosetta Bencivegna, una giovane cronista de l’Unità, si appassionerà così tanto alle indagini da instaurare un rapporto priviliegiato con il commissario, sino a diventarne l’amante. Ma il loro rapporto rischia di compromettersi nel giro di breve tempo quando le velleità investigative della cronista la porteranno a comprendere la dura realtà dell’ambiente poliziesco con cui il suo fidanzato deve misurarsi ogni giorno e la indurranno a conoscere il vero volto del migliore investigatore d’Italia.

Non si sono ancora spenti gli echi dell’omicidio di Chiara Lombardi, che il corpo senza vita del famoso notaio Domiziano Angelucci viene trovato all’interno del suo studio in Piazzale delle Belle Arti a Roma il 10 settembre 1951. La mancanza di ogni traccia, l’assenza di qualsiasi plausibile movente rendono pressoché impossibile la risoluzione del caso al commissario Aurelio Colasanti, capo della sezione omicidi della squadra mobile romana. Come se non bastasse, a distanza di poco meno di un mese un altro esponente dell’alta borghesia romana viene trovato ucciso secondo le stesse modalità delittuose; in questo caso l’assassino lascia sul luogo del delitto così numerose tracce da permettere al bravo commissario di incamminarsi verso una rapida conclusione delle indagini, sino al punto in cui si troverà difronte a un bivio ove dovrà scegliere tra la gloria che gli porterà una facile risoluzione del caso e le inconfessabili verità che si celano dietro la mano dell’assassino.